Pubblicato il 18/10/2019 | Categoria: Notizie
L'iniziativa di AiFOS Protezione Civile nelle parole del vicepresidente Celso Vassalini
Una delegazione di AiFOS Protezione Civile e AiFOS Associazione Italiana Formatori della Sicurezza sul Lavoro oggi a L'Aquila ha consegnato al sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, un riconoscimento per testimoniare la nostra stima e vicinanza alla comunità aquilana colpita 10 anni fa dal sisma del 2009.
L’Aquila per me è più di un’emozione. Vedere oggi la città che rinasce e parlare di 'Meraviglie' è una cosa che mi riempie di gioia. Credo che la parola d’ordine debba essere 'non arrendersi'. Non arrendersi di fronte a questo grande patrimonio culturale, ma anche morale. Per questi motivi per noi di AIFOS sarà sempre un onore continuare a condividere emozioni con questa città e con voi che siete una meravigliosa comunità".
L’incontro con il primo Cittadino un evento molto sentito. Un incontro particolarmente emozionante, in cui non è mancato qualche momento di commozione, soprattutto di fronte alle immagini che immortalavano la città colpita dal devastante sisma del 2009.
Ma non solo: un’altra commozione – stavolta diversa, orgogliosi di esserci – ha accompagnato la determinazione i racconti del Sindaco, tratti dei suoi racconti con singhiozzi di emozioni nel ricordare amici che sono scomparsi nel sussulto della madre terra e poi il cammino in questi lunghi dolorosi 10 anni. E con sensibilità il Prof. Carlo Zamponi Docente Università degli Studi dell’Aquila, ci accompagnava nel mostraci il volto dell’Aquila di oggi: con le sue ferite rimarginate e quelle ancora aperte, tra lavori ancora in corso e opere d’innovazione. Meraviglie, appunto, che fanno del patrimonio storico, architettonico, culturale e naturalistico della città un valore inestimabile da cui ripartire.
Quello che abbiamo vissuto con la Presidente AIFOS Protezione Civile Silvana Bresciani, Michela, Marina, Camilla, Carlo e Nicola Angelini è questo. Emozioni alternate. Rimane la voglia di tornare, di non farli sentire soli, di dimostrargli che tutti quei volontari anche se tornati alla loro quotidianità li portano nel cuore e sperano, magari tra un po’, di vedergli tornare il sorriso e soprattutto tornare nella loro rinata Città “perla del mondo” l’Aquila. L’Italia intera ha partecipato, i primi risultati si vedono, sono concreti, sono reali, ma la realtà, che pure registra record assoluti di tempestività ed efficienza. Scrivo queste cose, a 10 anni dalla catastrofe, perché Brescia non si sente ma è aquilana, non si sente ma è terremotata, perché vive da quel giorno gli stati d’animo, le ansie e anche le speranze di chi vive qui. L’aquila, dunque, che è capace di ringiovanire nel preservare la storia, ci offre un magnifico esempio. 'Non arrendersi'.
Dopo la visita a L'Aquila, il giorno dopo a Pescara per il convegno "La comunicazione del rischio nelle situazioni di emergenza" insieme ad AiFOS Associazione Italiana Formatori della Sicurezza sul Lavoro.
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